Cappella degli Scrovegni, Padova
Settori:
1. Materiali lapidei, musivi e derivati.
2. Superfici decorate dell’architettura.
4. Manufatti scolpiti in legno, arredi e strutture lignee.
Studio dello stato di conservazione
Il vano ipogeo della Cappella degli Scrovegni sita in Padova, edificata a partire dal 1300 circa, si presenta come un’unica aula suddivisa in più ambienti da setti e pilastri costruiti in epoca recente (anni ’40 del 900).
Una delle quattro pareti perimetrali confina con i resti archeologici di un’arena di epoca romana, in corrispondenza della quale si trova una grande nicchia alla base di un muro spoglio con segni di scasso. A questa nicchia sono state attribuite numerose funzioni, tra cui quella di vasca di raccolta delle acque. In effetti all’interno dell’ambiente è presente molta acqua che viene convogliata alla vasca dalla pendenza del pavimento in cocciopesto.
L’ingente presenza di acqua è dovuta al fatto che l’ambiente è seminterrato e le murature sia perimetrali, che quelle interne edificate nel secolo scorso, sono soggette a fenomeni di risalita capillare, che causano molteplici problemi ai laterizi (maggiormente a quelli moderni rispetto a quelli antichi), alla malta di allettamento e all’intonaco.
L’aula ha il soffitto a volta, a sesto ribassato. L’intradosso della volta si presenta intonacato e decorato a secco con stelle analoghe a quelle giottesche dell’aula superiore. Le stelle sono state allineate secondo direzioni inclinate di 45° rispetto all’asse principale dell’aula e le file sono rosse e blu, alternate in modo da creare una composizione raffinata.
La particolarità, in questo caso, oltre al fatto che la decorazione è stata eseguita a secco, è che le stelle più antiche sono state scialbate e ricostruite in epoca successiva, leggermente sfalsate rispetto alle prime, inoltre le stelle blu mantengono tutte un primo strato di colore rosso. Infine, attenzione particolare ha richiesto la scalinata d’ingresso in pietra naturale locale, poggiante direttamente su un arco rampante in laterizi, dissestato.