Palazzo Rasponi, Ravenna

Settori:
1. Materiali lapidei, musivi e derivati.
2. Superfici decorate dell’architettura.
4. Manufatti scolpiti in legno, arredi e strutture lignee.

Il nucleo principale di Palazzo Rasponi si presenta nella sua sontuosità barocca segnata dall’alto portale, icentro di simmetria del prospetto principale, dall’androne passante, dal trionfale scalone marmoreo e dal salone dei ricevimenti al piano nobile. L’affaccio è oggi su piazza Kennedy, spazio ricavato nel 1938 attuando la demolizione di un isolato di impianto medievale, mentre originariamente la facciata principale prospettava su una strada. I prospetti sono in laterizio faccia-a-vista, trattati con una sagramatura per una protezione superficiale e per mascherare eventuali imperfezioni del cotto. Le parti decorative del prospetto su via M. di Savoia sono state rifatte usando vari impasti di cemento poi scialbato e una pietra calcarea meno bianca di quella d’Istria originale. Le sculture, raffiguranti teste, dei due prospetti sono in pietra.

Conseguentemente alla raccolta dei dati analitici dei materiali, si è potuto procedere saggi per la messa a punto degli interventi degli interventi di restauro specifici.

Per gli elementi lapidei naturali si è proceduto con un primo preconsolidamento di scaglie o parti sollevate ed in pericolo di caduta, mediante polimeri e prodotti consolidanti; quindi, è seguita una idropulitura a bassa pressione con successiva rimozione delle croste nere mediante puntuali impacchi di polpa di cellulosa e bicarbonato di ammonio e finiture con strumenti di precisione. Elementi in stato di precarietà o lesionati hanno necessitato di preliminari consolidamenti strutturali.

Per tutti gli apparati decorativi interni (la pietra, i marmi, gli stucchi e i soffitti lignei decorati)si possono genericamente comparare le fasi operative, ovviamente variando i materiali utilizzati a seconda del supporto trattato: ï La prima fase ha riguardato la rimozione dei depositi incoerenti, realizzata con pennelli e spazzolini morbidi prestando particolare attenzione alla presenza di parti precarie e a rischio di caduta. ï È seguita una fase di messa in sicurezza delle suddette parti precarie. ï L’ulteriore fase ha contemplato la pulitura, generalmente effettuata per gradi di approfondimento a partire da una blanda applicazione di soluzione adeguata al materiale trattato. ï Contestualmente a questa fase si è deciso quali stuccature o altri elementi fossero incongrui e quindi da rimuovere. ï Infine, si è passati alla stuccatura di lesioni e lacune profonde utilizzando materiali opportuni, segue il miglioramento delle discordanze cromatiche e l’applicazione di trattamento finale protettivo.